Amputazione di gamba: mentre sto con l'ago nella coscia del paziente, cercando il nervo per addormentarlo, mi si avvicina lo specializzando del primo anno col telefonino all'orecchio. "Scusa, è lo strutturato. Dice tra quanto inizia l'intervento che lui sta a casa e deve venire"
La mia romanità emerge prepotentemente prima di ogni considerazione sull'educazione: "Me stai a pijà per culo?!"
lui mi guarda con gli occhioni sgranati "no, ma guarda che abita qua dietro... " balbetta.
Ho lo stesso sguardo della tigre dei denti a sciabola di fronte al tenero agnellino che sta per sbranare. Quello sguardo di fronte a cui pure mio marito, che pesa 100 chili rincula prudentemente.
"Gli dico di venire subito, che qua siamo pronti" bela
"Sarà meglio."
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