domenica 24 maggio 2020

Autoconsulenza

Uno dei problemi del Covid è che, essendo tutto infetto, i vari specialisti delle altre specialità non possono venire a fare consulenze.
Noi rianimatori, che siamo viziatissimi, abituati a schioccare le dita ed avere tutto e subito, ci siamo  sentiti offesi e oltraggiati da questa cosa incredibile, ma alla fine ce ne siamo dovuti fare una ragione.
Io, per esempio, arrivo un giorno in ospedale e c'è un omino il cui cuore va a 140 battiti al minuto.  Chiamo il cardiologo e lui mi mette una terapia farmacologica.
Il giorno dopo il cuore dell'omino va sempre a 140 .
Richiamo il cardiologo: cambiata terapia farmacologica.
Al terzo giorno in cui trovo la stessa frequenza ri-richiamo il cardiologo : "Senti, che devo fare?"
"Va cardiovertito elettricamente "risponde lui
"Ok. puoi venire a farlo? "
"No, nessuno di noi può venire là. Almeno fino a martedì"
ci penso un attimo: "Va bene. Dimmi come si fa"
"hai presente quando defibrilli? uguale, ma con meno corrente e spingi il tasto sync".

Mi abbasso la visiera come un cavaliere medievale e seguita dalla specializzanda e da un codazzo di infermieri mi avvio alla camera del malato.
Piastre, gel, corrente. Spingo sync. Scarico.

Cuore perfetto a 70 battiti/minuto, pressione 120/70, paziente che si sveglia dalla sedazione e ci guarda sorridendo.

"Figo" mi dice la specializzanda " Lo sai che era la prima volta che facevo una cardioversione?"
"eh," rispondo con un filo d'ansia" lo sai che pure io?"

ha pensato che scherzassi

non sai quello che ti aspetta, tesoro...

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