venerdì 16 agosto 2019

imbecille

Io certe volte vorrei capire cosa dà alla gente la profonda convinzione di essere più furba e intelligente degli altri. Ci sono persone, per fortuna non la maggioranza, che, non importa cosa tu faccia, pensano sempre che loro ne sanno di più e ti possono fregare.
Vale per la donna di servizio che ti ruba le merendine, per il muratore che ti dice che una cosa non si può fare quando palesemente si può fare, per il medico che ha già capito che malattia hai quando tu neanche hai finito di parlare. E non importa se quello fa il muratore e tu sei uno scienziato nucleare che lavora per una delle università più famose del mondo e prende dieci milioni di dollari al mese: lui è, e rimarra sempre convinto, che ti può intortare, perchè lui è più furbo di te.
Uno di questi geni del male è venuto la scorsa settimana a farsi una colonscopia in sedazione.
La sedazione per qesto tipo di esami non è un' anestesia generale, però comprende comunque dei farmaci che sono a tutti gli effetti anestetici. Il risveglio è rapido ed il farmaco ha un emivita breve, ma dopo averlo fatto si raccomanda comunque di non guidare o fare lavori per cui è richiesta attenzione e vigilanza. Questo viene spiegato al paziente prima e prima della dimissione gli viene fatto firmare un foglio in cui si spiega che non deve guidare o fare lavori che richiedano attenzione. Per essere sicuri il paziente viene dimesso solo se presente un'altra persona che guida e firma che guida.
Dopo 20 minuti dalla fine dell'esame la moglie di questo tizio viene da me e mi dice: "dottoressa, la prego, gli dica qualcosa! lui ora vuole prendere la macchina e andare a Bologna!"
Io casco dal pero: " a Bologna? ma che dice? guardi che Lei non può guidare oggi!"
lui mi guarda con aria birichina: " ma guardi che io sono già sveglio!"
io sono serissima: "lei è sveglio, ora. Nulla garantisce che non abbia un colpo di sonno tra mezz'ora perchè il farmaco accumulato torna in circolo. LEI NON PUò GUIDARE. è pericoloso. Domani la leggo sul giornale"
mi guarda infastidito e alza le spalle, come a dire: "se, vabbè"
io proseguo: " se deve andare a Bologna faccia guidare la moglie. Vi mettete in macchina e guida lei"
la signora mi guarda: "lui non si fida a farmi guidare" e il suo sguardo scettico me lo conferma.
" Sono seria." riprendo " Lei oggi ha i riflessi allentati ed è soggetto a colpi di sonno. Non.Può.Guidare"
mi guarda con quell'aria condiscente di chi ha capito tutto della vita , ma deve dare il contentino alla donnetta scema che si preoccupa: "va bene, va bene, allora non ci andrò"
Si capisce lontano un miglio che mente.
Ho provato a insistere un po' , ma sono sicura di non aver neanche scalfito la sua granitica convinzione di essere perfettamente in grado di guidare e che io ero una dottoressina apprensiva che faceva un sacco di storie.
Il giorno dopo ho accuratamente guardato il giornale.
Per lui non mi sarebbe dispiaciuto affatto, ma magari avrebbe coinvolto qualche altro veicolo...

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