sabato 15 dicembre 2012

Branche mediche miste tra radioterapia e scienza della nutrizione

Alla fine un pezzo di adenoma era rimasto pervicacemente attaccato alla mia carotide, laddove il neurochirurgo ha allargato le braccia, in un espressione universale di impotenza, e ha detto: mi sono dovuto fermare, era troppo rischioso. Il risultato pratico sono state 10 sedute di radioterapia stereotassica, per evitare che questo  tumore ,benigno ma abbastanza rompicoglioni, ricominciasse a crescere.
Avete presente quelle coraggiosissime cancer-blogger, che riescono a vivere le loro pesantissime terapie con il sorriso sulle labbra e senza mai perdersi d'animo? Ecco: io non sono di quelle.
 Se c'era una storia, lagna o tragedia che si poteva fare per la radioterapia, io l'ho fatta.
Ho rotto così tanto i coglioni che mia madre, una donna così riservata che per le nozze d'argento ha scritto a mio padre" ti voglio molto bene", mi ha mandato 3 o 4 sms con frasi sdolcinate.
Ho pianto talmente tanto che il tecnico radioterapista è andato a prendere la cartella pensando di aver sbagliato diagnosi e che avessi qualcosa di orrendo.
 Insomma: l' ho stracciata ad un tale livello che Gio mi ha portato a fare un weekend romantico a fine terapia. Il viaggio è stato fantastico, Urbino è deliziosa, mio marito ha ancora le doti per cui me ne innamorai anni fa, ma sopratutto nelle Marche si mangia una cifra. Alla seconda sera, dopo tre lauti pasti, decidiamo di mangiare una cosa leggera e ci portano un tagliere con sopra un maiale affettato in diverse forme di salumi, una quantità di formaggio improbabile, ed un piatto di verdure grigliate. Dopo un ora Gio alza gli occhi dal piatto vuoto e dice: " Certo che queste verdure grigliate riempiono proprio..." ed io ho pensato, con infinita commozione, alla nostra nutrizionista.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Con Gio la Scienze delle Nutrizione si trasforma in una missione intergalattica tipo Enterprise.... :-)
Marghe