venerdì 21 dicembre 2012

Ho perso , lo so.

Ci sono donne che adorano comprarsi le scarpe, io no. La sola idea getta nel panico più nero.
La mia vita scarpativa è passata dalle Balducci che mi comprava mia madre, alle dottor Marten's che ho indossato fino alla laurea, intervallate da sporadiche Clark o Hogan o Superga procuratemi da mio padre che è uno shopper compulsivo.
Dopo la laurea, ho dovuto abbandonare gli anfibi e la ricerca delle scarpe è diventata una delle grandi sfide dell'età adulta.
In parte ho risolto il problema passando la metà della mia vita cosciente in zoccoli di gomma da sala operatoria e l'altra metà in ciabatte, ma ammetto che rimangono sempre degli spiragli che rendono a tratti incombente l'acquisto di calzature. Questo è uno di quei momenti.

Oggi, dopo aver trascinato Giulia in giro per negozi di scarpe nella ressa natalizia, impresa che lei ha sopportato solo in qualità di psicoterapeuta, sono riuscita a capire che tipo di scarpe vorrei; cioè, non è esatto: sono riuscita a capire che scarpe non vorrei.
è facile:
Prezzo: non superiore a 100 euro.
Colore: tipo un marrone, ma molto scuro quasi nero, oppure un grigio, ma non troppo nero, oppure un tortora ma non troppo chiaro.
Modello: una scarpa chiusa, ma non uno stivale, che sia abbastanza sportiva per tutti i giorni, ma anche un po' elegante che non sembri una scarpa sportiva.
Tacco: un po' alto, ma non troppo , tipo 3 o 4 centimetri. Ma anche meno. Ma anche poco di più.

Ci sono poi due o tre cosette che non sopporto e che sono determinanti nella scelta della calzatura. Per esempio:
le scarpe troppo a punta
le scarpe troppo quadrate
le scarpe con la suola che esce dai bordi con le impunture a vista
le scarpe con gli inserti sbrilluccicosi
le scarpe con la suola a contrasto rispetto al colore (tipo la suola chiara su scarpa scura e viceversa)
le scarpe con il logo della marca stampato sopra che si vede troppo
i tacchi a spillo
i tacchi a rocchetto
i tacchi che continuano nella punta tutti uniti (non so come si dice, ma insomma...)
le zeppe
le fibbie troppo grosse
le fibbie troppo brillanti
le scarpe fatte con quella specie di pelle che sembra usata o finta
le scarpe fatte con quella  specie di pelle trattata in modo da essere molto dura e lucida
i mocassini
le scarpe quelle tipo da ginnastica, ma con la suola alta come fosse un tacco di gomma
le scarpe tipo da ginnastica ma di pelle lucida e tessuto tecnico un po' a punta (si, insomma, quelle di quella marca che avete capito, no?)

Però potrei darmi al barefoot...dicono che non è così male se ci si abitua...con calzini pesanti...

1 commento:

Anonimo ha detto...

"i tacchi che continuano nella punta, etc.' dicasi PARA... lo so, è brutto e cacofonico, ma è il loro nome :-P
No problem, modello identificato, ci si vede il primo giorno dei saldi!!!! marghe