martedì 18 dicembre 2012

La musica, un linguaggio universale

Sulla strada per andare all'ospedale passo accanto ad un uomo, vestito poveramente, che suona una chitarra classica con davanti un piattino per l'elemosina.
Faccio cadere una moneta e mi fermo ad ascoltarlo qualche minuto: sta suonando, con una certa maestria, un pezzo classico molto bello  che si fonde benissimo con quest'aria tersa, notturna e invernale, e con lo scorrere vicino del fiume.
Vicino a me due ragazzi - che ai miei tempi avrei detto grunge, ma ora forse sono "emo" - stanno in piedi, in silenzio a rollarsi quella che, se non ho perso l'occhio, sembrerebbe proprio una canna.
Alla fine dell'esecuzione uno si rivolge all'altro: "Una figata il "Claire de lune" eh?!"
 e quello: "Eh, avojia...Debussy lo devi lascià sta'..."

E io non lo so, però secondo me, a Debussy gli avrebbe fatto una cifra piacere 'sta cosa...


P.S. Che ne pensate del nuovo layout? troppo moscio?

1 commento:

sara.mils ha detto...

In effetti sì, moscio.
Languido, anche.
Insomma, così.

Daje!