sabato 24 luglio 2021

Estate covid

 L'estate sgocciola lentamente , un paziente dopo l'altro. Ogni volta che proviamo a chiudere la terapia intensiva covid ne arriva uno nuovo e si resta aperti. 

Sembra un po'di lavorare in  un albergo in bassa stagione: siamo rimasti in pochi, ridotti all'osso. Intanto negli altri reparti i chirurghi, appena sono scesi i casi, sono partiti all'attacco al grido di: ALE', OPERIAMO! e mentre noi anestesisti vorremmo andare in ferie loro vorrebbero operare anche il 15 agosto a pranzo tra il primo e secondo. 

Essendoci così pochi pazienti possiamo fare tante cose che non si potevano fare con i numeri più alti, e devo dire che loro si danno da fare per non farci annoiare: la scorsa settimana abbiamo avuto una donna incinta col covid che ad un certo punto ci ha detto:" posso ordinare qualcosa da fuori? il vitto dell'ospedale proprio non riesco a mangiarlo!"

"Ma certo!" abbiamo risposto noi, ingenui, pensando alla sua emoglobina bassa

Ha ordinato a pranzo mcdonald, a cena kebab e poi di nuovo mcdonald.

Al terzo giorno abbiamo dovuto sospendere le ordinazioni prima che le venisse un epatite tossica. Siamo andati a comprarle il muller e i budini di riso iperproteici , e lei ha storto un po' la bocca ma li ha mangiati...

Ormai praticamente ai pazienti portiamo di tutto: i cornetti la mattina, la pizza la sera, il giornale, il caricabatterie... Una donna ha avuto una candida e abbiamo dolorosamente scoperto che in ospedale non esiste il gynocanesten perché non è un farmaco di urgenza. Abbiamo valutato l'idea di chiamare il marito e chiedergli di comprarlo e portarcelo, ma nessuno di noi aveva abbastanza faccia da culo, perciò abbiamo preferito andare in farmacia alla chetichella e comprarglielo noi. Fortuna che il giorno dopo la ginecologa in consulenza si è presentata con le braccia piene di campioni che gli avevano dato gli informatori farmaceutici...

Il più mitico è stato Mario, di professione buttafuori, che in convalescenza ha insistito per andare in bagno da solo, perché con la padella non gli rusciva. Barbara, che era di guardia ed  è un animo gentile, ha acconsentito ma non proprio convinta. Questo cristiano, grosso come un armadio a 4 ante e nudo come mamma l'ha fatto, si avvia per il corridoio con le cannule dell'ossigeno al naso e lei dietro che porta la bombola.

Lui si gira e da vero gentlemen le fa:" dottoressa, lasci che pesa! la bombola la porto io!" e Lei, dal basso del suo metro e sessantaqualcosa e del suo fisico da silfide:" ma anche no! facciamo che la porti a casa tua, qui magari la porto io!!!!"

e siamo solo a luglio, eh....


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