venerdì 4 ottobre 2019

Non è mai troppo tardi

Dopo tanti anni ancora mi stupisco di quanto le persone comuni sappiano poco del loro corpo. Quando senti parlare dei non medici di anatomia e fisiologia ti rendi conto che hanno le idee più strane anche delle funzioni di base. Questa cosa mi suscita sempre un grande stupore. Mi chiedo come facciano le persone a " subire" i molteplici e svariati processi che si verificano dentro di loro, senza capire di che si tratta: un po' come essere estranei a se stessi.
Quando poi spieghi qualcosa a qualcuno ti accorgi che è ancora più difficile, perchè in verità ogni risposta apre una finestra su un'altra risposta senza la quale è incompleta o inesatta e la ritrovi nelle parole dei tuoi pazienti distorta e interpretata nelle maniere più strane.
Immagino , però, che questo capiti un po' con tutte le discipline.
Un collega biologo che si occupa di epigenetica mi raccontava stupefatto che le persone mediamente credono che se tu mangi un alimento geneticamente modificato, "assorbi" quel gene e lo esprimi...che sarebbe come dire che se io mangio una frittura di pesce poi respiro sott'acqua.
Carlo Rovelli in un suo libro dice candidamente di non capacitarsi del fatto che le persone considerino il tempo una variabile costante. A lui, che fa il fisico quantistico, pare che ovvio che il tempo scorra a velocità diverse.
Per tornare all'approccio molto più terra terra della sala operatoria la scorsa settimana abbiamo asportato utero e ovaie ad una simpatica signora tra i 70 e gli 80.
Il primo operatore era il primario,  con altri 2 ginecologi uomini. A fine intervento, dopo che tutti i maschi sono usciti dalla stanza, la signora mi ha sussurrato:
"Signorina...dottoressa...mi scusi...."
"mi dica signora, che succede?"
"no, senta...io volevo sapere..." ha cercato un po' le parole...
"dica, signora...c'è qualcosa che non va?"
allora si è fatta coraggio: "no, dicevo: il marito...là....insomma: trova tutto uguale?"
"Ma certo! " ho esclamato subito io "il marito nell'utero non ci arriva, stia tranquilla signora, là sotto è tutto uguale!"
...e siccome siamo in Toscana e qua dicono tutto quello che gli passa per la testa dal 1500, è arrivata l'infermiera e ha chiesto: "Signora, ma all'età sua il marito, là, ancora ci va?"
"eh sa...qualche volta, ancora..." ha risposto lei timidamente
è partito un coro da stadio di "Sentilà!" e "Complimenti al marito!" di tutte il personale infermieristico a cui la signora ha fatto una faccia di modesto orgoglio.
Dulcis in fundo si avvicina la ferrista, che aveva appena finito di smontare il tavolo operatorio e con sguardo complice, le dice: "Signora, gliel'abbiamo pure rifatta per bene. Vede che quando ci torna il  marito la ritrova signorina!"
Ed io ho pensato a tutte le seghe mentali sull'atteggiamento professionale del personale di sala operatoria.
Dal 1500.

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