martedì 13 settembre 2011

Roaring '80s


Erano i primi anni '80 ed alle scuole elementari vigeva la ferrea imposizione del grembiule. Da noi doveva essere bianco con fiocco blu per le femmine e blu con fiocco bianco per i maschi.
Nella mia famiglia l'acquisto del discusso capo avveniva tradizionalmente in un  negozio di abiti per bambini vicino casa di Mina: il giorno fatidico tutta la famiglia si caricava sulla renault 5 avita e si trasferiva colà.
Con la scusa del grembiule le nostre madri, appena ingollato l'ultimo boccone di risotto, ci trascinavano in un pomeriggio di shopping , con appena il miraggio di un cono da mille. Ricordo come fosse ora la sensazione di mal di piedi all'arrivo al negozio, quando pensavo che il peggio fosse passato.
Ovviamente sbagliavo: sbagliavo, perchè negli anni '80 l'aria condizionata non c'era e quindi mi toccava la prova in serie dei grembiuli papabili con 40 gradi fuori e un cigolante ventilatore a pale. Normalmente il grembiule che piaceva a me costava troppo, quindi  dovevo accontentarmi di un modello con un numero sindacale di piegoline inamidate, in cotonina pesante gessata, maniche rivoltate e lunghezza modello suora laica perchè "lo pigliamo un po' più grande che tanto cresci".
Come se non bastasse, non potevamo abbinarci un banale fiocchetto blu di grosgrain preassemblato, no: mia madre ,dall'alto del suo senso estetico, li trovava orribili e mi appioppava invece un carinissimo fiocco di tela rigida azzurro brillante composto a mano e fissato con spilla ad effetto Paperino, che a fine giornata si riduceva ad un nastro penzolante ed informe.
L'indelebile ricordo di quei lunghi pomeriggi è stato evidentemente rimosso da mia madre che guardando le foto di classe l'altro giorno ha detto: Ma perchè c'hai sempre questa faccia inkazzata?

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