venerdì 9 luglio 2010

Analogic natives

Un amico, informatico per vocazione , ha postato sul blog della sua azienda una articolo interessante sulle possibili applicazioni dell'informatica alla sanità.
L'entusiasmo c'è e si vede, gli utilizzi sarebbero molteplici e tutti lodevoli, purtroppo però la pratica si scontra con l'anello debole della catena: noi medici.
Mi dispiace dirlo, ma in generale la classe medica è rimasta all'analogico, e vanifica qualunque tentativo di inserire il digitale in un reparto.
Facciamo un esempio: diversi anni fa, in rianimazione si è deciso di informatizzare la cartella clinica. A questo scopo abbiamo preso un programma fatto apposta il cui costo d'affitto e assistenza tecnica equivalgono allo stipendio di 5 anestesisti co.co.co. (che per un contratto copierebbero le cartelle a mano impreziosendole con delicate miniature a tema sui capoversi...).
Nelle dimostrazioni il programma era perfetto; dopo un paio di settimane di utilizzo sul campo non lo era più.
Punto primo: i dati scritti non si possono cancellare.
Ovvio, perchè la cartella clinica è un documento ufficiale e non si può manomettere.
Peccato però che se io sbaglio a scrivere il codice di una sacca di sangue risulta che ho iniettato una cosa mortale ad un paziente, quindi per ovviare devo andare sul campo delle consegne della giornata e scrivere lì che la sacca iniettata non è la 054678 ma la 054679 e sperare che in caso di processo il giudice ci creda.
Punto secondo: l'infusione dei liquidi è temporizzata a 24 ore. Perciò se non ti ricordi tutte le sere di far ripartire l'infusione risulta che tu a quel paziente non hai fatto una goccia di niente. Ci sono pazienti che risulta non hanno fatto niente per giorni con questa storia. La verità però è che quando il reparto è un casino, i letti straripano e tutti i pazienti cercano di morire nelle stesse 12 ore non solo non hai il tempo di metterti a cliccare tutte le flebo di tutti i letti, una per una, ma proprio non te ne frega un cazzo.
Punto terzo: la maschera per l'inserimento dei dati della microbiologia non permette di segnare quali germi sono stati cercati e sono negativi, ma segna solo i positivi, facendo si che ad un paziente sia mandato per 3 volte il campione per un germe che risulta per 3 volte negativo.
Ci sono ovviamente un punto 4, 5 e 6, ma l'esempio l'avete capito. Quello che doveva essere un aiuto a velocizzare il lavoro diventa un ulteriore carico di lavoro, per il quale però non abbiamo competenza specifica.
I tecnici dell'azienda , alle nostre richieste di modifiche hanno risposto che il programma non si può cambiare.
Il risultato, molto italiano, è che con un programma che costa una cifra annua con 4 zeri noi scriviamo la microbiologia a mano, correggiamo le cartelle con dei p.s. sulle consegne, e abbiamo le infusioni di liquidi invariabilmente sbagliate.
Io, che conosco un po' l'informatica ( e gli informatici) ho pensato all'inizio che fossero i tecnici che ci marciavano per non avere rogne, ma dopo aver assistito ad un paio di conversazioni tra loro ed i miei colleghi mi sono resa conto che la verità non è solo questa. Il fatto è che i miei colleghi ne sanno così poco di computer che non sanno cosa chiedere .
I creatori del programma parlano con gente che non sa neanche cosa può fare un programma e come può farlo e si trovano a cercare di interpretare delle esigenze che loro non conoscono. è come un muto che parla ad un sordo: non si capiscono proprio l'uno con l'altro perchè non hanno quel minimo background comune che gli permetterebbe di lavorare insieme per un fine.
Le soluzioni sono due: o informatizzare i medici, o medicalizzare gli informatici.
A voi la scelta

4 commenti:

Anonimo ha detto...

entrambe

Anonimo ha detto...

Ti assicuro che quando scrissi io il programma della Cartella Elettronica per un noto ospedale ci presi l'equivalente di tre mesi di stipendio base di un anestesista - ma ci lavorai più del doppio.

Quando poi mi segnalarono altre esigenze/modifiche/estensioni, non volevano scucire una lira. Morale: la stessa che conosci tu; il programma non si può modificare.

Firmato: Informatico marito di Anestesista.

Propofol ha detto...

E hai avuto anche tu la mia stessa impressione? che proprio non sapessero di cosa stavi parlando?
p.s. capisco le tue ragioni, ma un programma che non si può modificare è inutile, lo sai anche tu! =)
anche qui l'errore è di chi ti ha ordinato il programma senza rendersi conto che ci sarebbero volute delle modifiche, o di chi lo ha fatto vendere senza preventivare un costo di manutenzione; in ogni caso il ragionamento è lo stesso: due mondi che non si incontrano!
Quanta pazienza con questi anestesisti! =))
ciao!

Anonimo ha detto...

Ciao, ti ho "scoperta" solo oggi e mi sembri molto simpatica e gentile, una cara persona per fortuna molto simile a tanti tuoi colleghi che vedo ogni giorno in Ospedale per lavoro.