mercoledì 7 aprile 2010

Informati di cosa?

A costo di essere impopolare vorrei dire che secondo me il consenso informato, così com'è concepito oggi, è una boiata.
Questo consenso scritto, che nasce dalla giusta esigenza dei pazienti di non essere oggetti passivi, ma parte attiva del processo curativo che li riguarda, è stato trasformato dalla medicina difensiva (un altro dei grandi mali di questo secolo di azzeccagarbugli) in una specie di cuscino antiprocesso, che non aiuta più nessuno.
Un esempio per farmi capire:
l'altro giorno facevo delle visite preoperatorie a dei bimbi in lista per tonsillectomia. Ripeto: tonsille. Niente trapianti, cardochirugia, interventi al cervello. Tonsille.
Alla fine dell'intervista la madre mi chiede timidamente se può farmi una domanda. "Ma certo, signora, sono qui per questo, mi dica tutto" rispondo io sorridendo inconsapevole.
Il sorriso però mi si incrina come quello di un cartone animato quando la signora mi chiede: "Cos'è lo shock settico?"
questa domanda è già di per sè in grado di far tremare le vene dei polsi di quasiasi rianimatore, fatta così poi, senza preavviso, è come andare da un fisico e chiedergli così, a bruciapelo, di spiegarci in due parole la relatività.
Mi ingegno comunque a formulare una risposta abbastanza comprensibile e completa e poi le chiedo: "scusi signora, ma perchè mi ha fatto questa domanda?" "Perchè gli otorini ci hanno fatto firmare il consenso all'operazione e sulle complicanze c'era scritto che si poteva avere anche lo shock settico".
Allora.
Diciamo che io porto la macchina dal meccanico a cambiare l'olio e quello mi fa firmare un consenso che dice che sono consapevole che eseguendo questa procedura lui potrebbe tranciare il filo dei freni.
Io faccio l'anestesista, non lo so dove sta il filo dei freni: se mi fido di quel meccanico firmerò questo consenso in buona fede, e magari poi i schianto sull'autostrada; oppure potrei chiedere ad un amico o ad un altro meccanico che mi direbbe di non firmare, che esiste un altro metodo, ma quest'altro metodo richiederebbe un consenso che contempla l'ipotesi che venga tranciata la frizione.
Allora cerco di capire, di documentarmi.
Vado su internet e trovo milioni di siti di gente a cui si è rotto il freno o la frizione durante la marcia ed hanno fatto incidenti gravissimi, alcuni addirittura sono morti.
Esco per strada e parlo con gli altri e in molti hanno cambiato l'olio alla macchina e non è successo niente.
Alla fine, compleamente confusa e senza saperne più di prima, probabilmente andrò dal mio meccanico di fiducia e firmerò il foglio, e se poi mi schianterò sull'autostrada perchè sono senza freni quello andrà dal giudice ed esibendo il foglio firmato dirà: ma lei lo sapeva.
E questo lo chiamano consenso informato

1 commento:

nomade ha detto...

da utente, sono assolutamente d'accordo. ma ci sono altre "liberatorie" mediche altrettanto assurde. quando mi han dimesso dall'ospedale dopo aver partorito lucia mi han fatto firmare (gli stessi dottori che han visitato me e lei e mi han detto che potevamo andare a casa) un foglio in cui dichiaravo che uscivo contro il parere medico, assumendomene tutte le responsabilità. (!!)