venerdì 15 gennaio 2010

Titolo

Mi rendo conto che non dev'essere facile per un genitore tenere sotto controllo l'ansia quando il figlio deve fare una procedura invasiva come un intervento chirurgico. Alcuni ci riescono meglio, altri non ci riescono affatto. Tra questi una coppia che ieri ha portato il figlio 11enne a fare una gastroscopia. Finita la procedura abbiamo svegliato il ragazzo e l'abbiamo portato nella presala dove li abbiamo fatti entrare. Io ho spiegato loro che era ancora sonnolento per via dell'anestetico e che in poco tempo sarebbe stato del tutto sveglio. Evidentemente, la mia spiegazione non li ha convinti, perchè appena ho voltato le spalle, la mamma ha iniziato a scuoterlo e chiamarlo: "Mario, Mario, svegliati! Mario!"
Dopo due secondi mi hanno richiamato: "Infermiera! non si sveglia!" Mi sono avvicinata e gli ho rispiegato che per ottenere che fosse completamente sveglio e vigile , doveva smaltire bene l'anestetico, quindi era inutile chiamarlo ora: tra poco avrebbe aperto gli occhi spontaneamente. La madre ha risposto con un cenno convinto e poi ha ripreso ha scuotere vigorosamente Mario chiamandolo a gran voce.
Gli ho concesso 10 secondi. Ad 8 mi ha raggiunto l'accorato richiamo: "Infermiera! infermiera! dice che ha sonno!". Ho soffocato dentro di me un "grazie ar cazzo, signò!" e sono tornata indietro per spiegare che ciò era, appunto, uno degli effetti ricercati dall'anestesia generale, che suo figlio stava smaltendo.
Forse non sono riuscita a nascondere una punta di acredine.
Finalmente dopo 3 minuti il bambino è sveglio e vigile e dice che ha un po' di nausea. "Infermiera!" si alza l'urlo della madre "dice che ha la nausea!".
La specializzanda di turno con me che finora ha assistito al dialogo senza batter ciglio, ora parte verso l'armadio dei farmaci e comincia a caricare una siringa. Arriva poco dopo con un antiemetico che mi porge con tono ossequioso: "dottoressa Propofol, il farmaco che mi ha richiesto" dice scandendo bene il titolo. "DOTTORESSA" continua imperterrita "credo che sia arrivato il prossimo paziente".
La guardo un po' stupita e tornate in sala mi fà " E basta co' 'st'infermiera! quando è troppo è troppo!"
Il bambino sta bene. è interessante notare, che dopo l'intervento di Flavia non mi hanno più chiamato.
Potere del titolo.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Insopportabili...

Geco ha detto...

ah, la magia del titolo che in Italia è tutto. Che gioia.