Faccio questo lavoro da così tanti anni che certe cose mi vengono proprio automatiche: Le frasi da dire ai pazienti che arrivano e vanno via, le minute istruzioni e avvertimenti prima delle procedure, le battute per metterli a loro agio: le ho ripetute così tante volte che ogni tanto mi sento un attore shakespeariano alle prese con l'ennesima replica di "Sogno di una notte di mezza estate".
La parole mi escono fuori da sole, ed evidentemente sempre con gli stessi toni, e questo sdoppiamento mentale mi da la possibilità di pensare, che ne so, alla lista della spesa, mentre sembro rassicurante, competente e completamente concentrata sul mio interlocutore.
Questa cosa non dev'essere sfuggita a Mario, il mio specializzando preferito, che è sempre attento agli altri e alle dinamiche personali in sala operatoria. Mentre salutavo un paziente che stava uscendo dalla sala operatoria,imitando la voce registrata degli aerei ,declama:
"Grazie per aver volato con la Propofol airlines, speriamo di avervi di nuovo tra i nostri passeggeri. Le uscite si trovano in fondo al corridoio dopo la porta automatica..."
e niente: forse dovrei davvero registrarmi!!!
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