mercoledì 9 novembre 2011

Fai la ninna, fai la nanna, tra le braccia della mamma...

Questo non è - palesemente - un mummy's blog. Primo perchè sul fronte maternità non mi sento in grado di dare consigli a nessuno, secondo perchè ho sempre avuto l'impressione che di quello che fà mia figlia al resto del mondo non gliene può importare di meno.
Comunque, da vera figlia di anestesista  - anzi, da vera figlia di tutt'altro - mia figlia non dorme; non dormiva quando aveva una settimana, non dorme ora che ha quasi un anno e mezzo.
Forte di una cultura scientifica rimediata in anni di frequentazioni universitarie ho pensato che qualcuno avesse avuto il mio problema e ho cercato di documentarmi su qualche libro o manuale;
Dopo averne letti un numero appropriato posso sintetizzarne il contenuto in maniera abbastanza semplice:
1. il bambino ha bisogno di una routine a qualunque costo. Qualunque cosa gli facciate fatela SEMPRE  uguale. Se il bambino prevede di dormire, dormirà; se prevede di stare sveglio (questo lo differenzia da un anestesista di guardia, per esempio) non gli verrà sonno in nessun caso.
2. buttatelo in acqua calda: cotto è più tenero. Se volete addormentarlo invece che mangiarlo, usate il bagnoschiuma neutro.
3. abboffatelo. Il fatto che la cena debba essere un pasto leggero inizia dopo i    14 anni quando smettete di  preoccuparvi del sonno e iniziate con l'anoressia.
4. drogatelo di tiglio, camomilla, rosa canina o erba del praticello sotto casa. Non ha alcun effetto sui suoi risvegli, ma il farlo vi fà sentire meno impotenti quando piange inspiegabilmente alle 3 del mattino.
5. esistono sostanzialmente due scuole di pensiero sull'argomento educazione al sonno:
la prima è , con qualche variazione sul tema: tenetevelo così e amatelo.
Il bambino non dev'essere traumatizzato e l'avete voluto voi, e i figli so piezz'e core e quindi stai sotto e stacce. Teoria questa molto ecumenica , ma poco pratica se fai un lavoro di giorno che richiede una certa dose di vigilanza.
La seconda scuola è: fatelo piangere.
Il bambino è un paraculo, voi dovete dormire, quindi chiudete la porta e lasciatelo piangere. Il metodo più estremo sostiene che lo devi lasciare a letto senza toccarlo anche se vomita per il pianto, quello più soft dice che dopo 40 minuti di seguito che piange puoi andare ad accarezzargli la testa e a dirgli che gli vuoi bene (e a quel punto sospetto che ti sputerà in faccia...).
I sostenitori di questo metodo portano argomenti a favore, ma io che non riesco a non andare a consolare il paziente rompicoglioni del letto 5, figuriamoci se posso lasciare che mia figlia si sgoli di pianto per 40 minuti...senza contare che i vicini mi chiamano il telefono azzurro...
Dopo questa esauriente rassegna che NON risolve il vostro problema ,ma vi farà risparmiare i soldi dei libri che ho consultato, se qualcuno conosce un metodo per far dormire i bambini che non contempli la violenza fisica, psicologica e/o l'uso di stupefacenti  me lo scriva e diventerà il mio guru personale.


3 commenti:

Anonimo ha detto...

ciao mi chiamo jessica e ti seguo da un bel pò perchè ho una spropositata passione per la medicina ma purtroppo sembra tutto venirmi contro da quando ho provato ad entrare in questo mondo. e ormai ho 22 anni quindi direi "vecchia" per una facoltà del genere. quindi per me sei un mito :-) prova a metterle delle canzoni in un mp3 cuffie all' orecchio minimo volume e secondo me crollerà :-)

Propofol ha detto...

Jessica, non si è mai vecchi per seguire le proprie passioni! e quanto a medicina il segreto è uno solo: avere una sufficiente quantità di ore per stare attaccata al tavolino a studiare!
cmq considera che ci sono un sacco di altre cose fantastiche da fare nella vita che non comprendono turni di guardia notturni e capodanno passato a infilare tubi nella gola della gente...

forse non tutto il male viene per nuocere =)) !

grazie e un abbraccio,
Prp

Anonimo ha detto...

tipo????????ahahahah
non so perchè ma proprio non riesco a farmi piacere altro, neanche con tutto l impegno possibile :-(

jessica