Sofia ha sempre sfoggiato un disinteresse olimpico per le scienze, e una tiepidezza poco meno che uguale per le lettere: i grandi amori della sua vita sono sempre stati la matematica e il disegno. Questa sua predisposizione ci aveva fatto cullare nell'illusione che al liceo avrebbe fatto un comodo e banale liceo scientifico. E questo dimostra come dopo 13 anni ancora non hai imparato nulla del mestiere di genitore.
Alla fine della seconda media, interrogata casualmente sul futuro , Sofia rispondeva con voce chiara e decisa: mamma, io voglio fare il liceo artistico ,perché nella vita voglio occuparmi di grafica e ho bisogno delle basi del disegno.
Io ho annaspato e ho detto "eh?" perché di tutte le cose al mondo disegnare è probabilmente quella che mi riesce peggio dopo il tennis e soprattutto non avevo idea del fatto che ci si potesse guadagnare la vita disegnando…
Ne abbiamo parlato a lungo.
Molto a lungo.
E intendo molto.
Con psicologi, insegnanti, genitori e chiunque fosse disposto ad ascoltare.
Abbiamo tentato qualsiasi mezzo non coercitivo e non sleale per farle cambiare idea.
Le abbiamo fatto visitare tutte le scuole del regno.
Lei ha ascoltato tutti, ha parlato con tutti, ha considerato tutto con attenzione e serietà e poi ha detto: bello sia questo che questo, ma non è quello che voglio fare.
Poi ha anche precisato che il liceo che voleva fare non era quello della nostra città, con un indirizzo più figurativo, ma quello della città vicina con un taglio grafico multimediale e più prestigioso.
A questo punto ci siamo arresi e abbiamo lasciato che l'Arte con l'A maiuscola entrasse nelle nostre vite.
Lei è felice come una Pasqua e sguazza come un pesce in uno stagno, io sono palesemente inadeguata al compito e cerco di barcamenarmi per nascondere la mia inadeguatezza.
L'altro giorno, guardando il registro dei compiti le ho chiesto: "Sofi, l'hai consegnata la tavola?"
"quale tavola?" ha chiesto distrattamente lei
"ma...non so, quella che sta scritta sul registro elettronico…"
mi ha guardato compassionevole: " A ma', faccio l'artistico: ne consegno 9 al giorno di tavole…"
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