venerdì 10 dicembre 2021

Diritto di scelta

 Ci ho messo un po' a scrivere questo post perchè ancora non mi è passata l'incazzatura. I due giorni dopo il fatto ero così imbelvita che mio marito non osava neanche chiedermi perchè, si limitava a scendere al supermercato e rifornirmi di carboidrati.

I fatti sono questi:  Un pomeriggio scendo in reparto a fare la visita preoperatoria ad un arzillo vecchietto sopra i 90. Parlo con la figlia che mi racconta vita, morte e miracoli e mi spiega che papà era lucidissimo, praticamente correva la maratona campestre e risolveva gli integrali a mente. Dopo aver raccolto le informazioni mi avvicino al paziente con il consenso informato per l'intervento. " Buonasera Signor Mario" gli dico " sono l'anestesista, la dottoressa Propofol, ho bisogno che lei mi firmi il consenso per fare l'intervento domani"

"Senta dottoressa," mi risponde lui, "io non mi voglio operare. Tanto a letto sto e a letto resto, non mi opero".

Tento di spiegargli che dopo l'intervento starà meglio, che i benefici bla bla bla, ma lui continua a dire, in modo perfettamente lucido, che non si vuole operare e non firma nessun consenso.

Torno dalla figlia e le dico: "Mi dispace signora, ma suo papà non si vuole operare, perciò non firma il consenso." 

"Ma come dottoressa!? "mi dice lei stupita  " e allora che facciamo?"

"Riproviamo domani,"dico " ma per ora non si può fare nulla"

"Ma dottoressa, l'altra volta hanno fatto firmare me al posto suo..."

Ecco, io questa cazzata la sento da 20 anni. Escludo che ci possa essere qualche collega così matto da far firmare un consenso informato ad uno che non sia il paziente, ma nonostante questo i parenti lo dicono sempre. 

Anche questa volta riprendo con pazienza la solita spiegazione. "Guardi , signora, questo è impossibile: solo il paziente può dare il consenso ad essere operato. Al massimo sugli interventi urgenti il medico si prende la responsabilità e le possono aver fatto firmare un foglio "per conoscenza" in stato di necessità"

"Va bene , dottoressa," dice lei con aria poco convinta" ma papà adesso non vuole firmare perchè ,lo vede, è fuori di testa! "

"Scusi, signora, mi ha appena detto che suo padre è perfettamente lucido..."

"Eh, ma un mese fa! adesso non ci sta mica con la testa!"

"Signora, che suo padre non è più in grado di intendere e di volere non lo posso dire nè io nè lei: al massimo lo può dire un giudice"

"Ma io non capisco... tutti questi problemi non li abbiamo mai avuti...aspetti che chiamo mia sorella..."

spiega le cose alla sorella al telefono e lei mi fa, dal microfono, senza neanche presentarsi:

"Dottoressa,  ma la responsabilità ce la prendiamo noi!"

la risposta che mi verrebbe subito è " Grazie ar cazzo: sotto i ferri ce va lei!" invece mi trattengo e dico: "Signora, questo è impossibile. Per la legge la responsabilità non può prenderla nessuno a meno che non sia il tutore legale"

mi guardano irritati, come se stessi facendo un mucchio di problemi inutili. "Ma avete capito cosa volete che io faccia?" gli faccio notare " Volete che io infili un ago a forza nel braccio di vostro padre e gli faccia un anestesia generale per fare un operazione che lui non vuole fare! " Niente, non sembrano capire perchè questa idea non sia perfettamente ragionevole

Alla fine la figlia dice:  "Aspetti che chiamo mio marito che con lui ci è sempre andato tanto d'accordo, vedrà che lo convince"

La signora fa entrare il marito il quale si fa dare il foglio di consenso, ed entra in camera. Io nel frattempo resto fuori anche perchè a forza di insistere il paziente si è giustamente irritato e quando mi vede inizia a sbraitare: "Ho detto che non mi voglio operare! andate via tutti!". 

Dalla porta sento il seguente dialogo:

"Mario, firma qua"

"Che devo firmare? che è questa roba?"

"Per uscire dall'ospedale"

"Ah, allora firmo"

dopo un minuto il marito esce col foglio firmato in mano  e me lo da con aria di sufficienza, come se io fossi la stupida che non sa fare niente . "Ecco il consenso " mi dice strafottente.

Io prendo il foglio e non dico niente, perchè non sono sicura di riuscire a controllarmi. 

Scendo in reparto e chiamo il mio primario che , senza scomporsi minimamente  (d'altronde è primario per un motivo) dice : "ok, ci penso io, strappa quel consenso che è carta straccia , domani il signore lo rifirma davanti a me, dopo che ha ben capito, sennò per quanto mi riguarda non si opera. "

Alla gente piace l'idea della libertà di scelta solo quando si applica a loro. Se si applica agli altri ,allora, sono convinti di sapere cosa è meglio e che sia loro diritto scegliere per tutti. 

il consenso informato, il diritto alla scelta della cura, è una cosa seria solo quando si tratta degli appelli su facebook, quando poi vengono a cozzare con il loro comodo diventano stupide lungaggini burocratiche. In mezzo, tra loro e la legge, ci siamo noi, che cerchiamo di difendere i pazienti, a volte, come questa,  con grande fatica e mortificazione. 

la Strada che porta ai diritti è ancora lunga e per niente facile.  


sabato 4 dicembre 2021

Pregherei, pregherei se mi sentisse lui....

in sala operatoria davanti al cartellino

- "Maddai, ti chiami Scialpi !come il cantante, che figata!"

-" sì...cioè, io non l'ho mai sentito, ma tutti gli strutturati di una certa generazione quando lo sentono dicono questa cosa..."


più tardi

" hai capito Gio!? ha detto così: " di una certa generazione! ma tipo per non dire" vecchi"! ti rendi conto!?"

"eh..."

"eh! "

"certo...nono, hai ragione...ma senti :"

"..."

" chi è sto Scialpi?"

giovedì 25 novembre 2021

Quello che si dice una concentrazione assoluta

 Molti pazienti sono un po' ansiosi , prima dell'intervento, di vedere il chirurgo che li opererà; In parte vogliono essere rassicurati e avere ulteriori spiegazioni, in parte , secondo me, sotto sotto non si fidano e pensano che lui se la svignerà alla chetichella e li farà operare da qualcun altro (cosa possibile, ma altamente improbabile).

Nelle convulse tempistiche della sala operatoria questo non sempre è possibile, perciò a volte il chirurgo si fa vedere dopo l'intervento , per testimoniare che era proprio là. 

Ieri, alla fine di una protesi di ginocchio, ho sussurrato all'operatore: "Professore:  adesso che ha finito  può salutare un attimo la paziente , che prima dell'intervento chiedeva di lei?"

"Certo" ha detto lui , cortese, togliendosi i guanti sterili " assolutamente!". Poi si è guardato intorno: " dov'è la paziente?"

Ho indicato il tavolo operatorio davanti al quale stava: "Là ,professore, dall'altra parte della protesi"

"Ah, " ha annuito con forza, "certo...certo..."

giovedì 18 novembre 2021

Prestigio sociale alle stelle

 Ho una cara amica che lavora alla Porsche. Lei mi racconta aneddoti sul mondo vip, mi consiglia vestiti che metterei se avessi una vita sociale, e mi sprona alla fermezza d'animo necessaria per essere l' intestataria di una Dacia.

L'altro giorno ero a casa sua e ha esclamato: -" Ah! giusto a te, che ti piace il caffè americano! Tieni, io non la uso" e ha estratto dalla dispensa una mervigliosa tazza termica con sopra inciso "PORSCHE".

L'ho portata a casa e l'ho mostrata con fierezza a Gio: "Ti rendi conto" - ho detto - " di quanto Prestigio Sociale mi farà guadagnare quest'oggetto in ortopedia?!"

Lui mi ha guardato con il livello di Consapevolezza di chi guida una Sandero, per di più della moglie: "Si" ha risposto " ricordati di dire che te l'hanno data in omaggio quando sei andata a ritirare la macchina nuova"

venerdì 5 novembre 2021

è abbastanza come anamesi?

 Non è che noi ce l'abbiamo con gli psichiatri, è che proprio non ci capiamo. Il loro mondo è un mondo a rilento fatto di lunghi colloqui intimisti e terapie che le imposti oggi e funzionano tra 3 settimane. Inoltre, essendo totalmente a digiuno di clinica dalla fine dell'università si creano problemi che per noi neanche esistono, tipo: "eh, ho capito che sta urlando che vede Satana, e cerca di sgozzare l'infermiere ma il serenase è contraindicato nel QT lungo e lui ha un bav di primo grado in anamnesi..." e quindi ogni volta che proviamo a contattarli per qualcosa finiamo sempre per bestemmiargli in faccia e loro s'incazzano e pensano che siamo delle bestie.

Ieri per esempio il mio capo li ha contattati per una paziente. "Ciao, ti chiamo per la signora Rossi, come ti ho già accennato sulla richiesta di consulenza, sta avendo uno svezzamento difficile dai farmaci, è qui da molto tempo , ha un tono dell'umore molto basso, non so, magari potreste venire a vederla per impostargli una terapia antidepressiva...

"ah....beh...parla?"

"beh, è tracheostomizzata, ma insomma si fa capire"

"eh, beh, certo se non parla" ha risposto con aria dubitativa "...non so, collega, queste diagnosi così, fatte sulla base di elementi più che altro presunti...mettere una terapia così...mi servirebbero dei colloqui , un anamnesi, per vedere se davvero c'è una depressione...per cosa è ricoverata lì da voi?"

"si è data fuoco cercando di suicidarsi"

"..."

"..."

"..."

"Che fai, vieni?"

"Passo in mattinata."

giovedì 28 ottobre 2021

Questa sul corso di comunicazione non c'era

 A volte capitano cose che ti fanno pensare al significato della vita;

cioè, in realtà nel mio lavoro capitano praticamente sempre, però di solito è prima della puasa caffè, o mentre l'ortopedico sta martellando il femore quindi lasci perdere. Invece ieri avevo già preso il caffè ed ero in terapia intensiva e mi stavo preparando ad una di quelle telefonate che speri sempre di non dover fare. 

Ho fatto un bel respiro, ho composto il umero e dopo due squilli mi ha risposto una voce di donna

" Pronto? Parlo con la figlia del signor Rossi?"

un attimo di pausa "Si. Chi è?"

"Buongiorno, signora, sono la dottoressa Propofol dall'ospedale. La chiamo per darle una brutta notizia: suo padre ha avuto un incidente molto grave, lo hanno portato qui da noi, ma nonostante abbiamo fatto tutto il possibile è morto stamattina"

dall'altra parte della cornetta c'è stato un silenzio profondissimo. 

Poi un lungo respiro. 

Poi di nuovo la voce, neutra, senza nessuna inflessione: "Dottoressa, sono vent'anni che aspetto questo momento. Grazie."

ed io sono rimasta in silenzio col telefono in mano.

Perchè con tutta la buona volontà non puoi rispondere: prego.

domenica 17 ottobre 2021

La bacheca con gli avvisi degli specializzandi di ortopedia

Che cos'è il genio: è fantasia, intuizione, colpo d'occhio e velocità di esecuzione
(Per chi non fosse pratico quelli col manico azzurro sono bisturi)

venerdì 8 ottobre 2021

Come fai a non amarli?

Ore 14 in sala operatoria. Gli ortopedici fanno liste così lunghe che non riuscirebbero a finirle neanche se togliessero dei nei, e poi ti supplicano con grandi occhioni, promettendo qualsiasi cosa caffè compreso, di poterne fare un altro.

Hanno ragione: le liste operatorie tagliate dal covid sono infinite; gli interventi di ortopedia non sono  urgenti, ma le patologie sono dolorose, e aspettare un anno senza poter camminare perchè ti fa male un ginocchio non ti uccide , ma è una brutta vita...quindi noi proviamo a mettergli su qualunque cosa sempre, oltre ogni ragionevole dubbio. 

Per velocizzare al massimo le cose, faccio dei cambi sala rapidi, accorciando il più possibile il tempo tra un intervento e l'altro. Ad un certo punto, col paziente addormentato sul letto e il ferrista pronto tipo Indianapolis mi accorgo che non c'è il chirugo in sala. Esco a cercarlo e non lo trovo. Mi giro e azzanno lo specializzando: "Il paziente è sul letto! dove sta Barbablu?" mi guarda con sguardo supplice: "Propofol...scusa, l'ho cercato ovunque e l'ho chiamato ad ogni possibile numero...non mi risponde...però..." mi fissa con aria speranzosa e propositiva, " qua c'è la sua felpa ed è ancora calda: non può essere lontano" 

si accorge che sto per scoppiare a ridere e rincara"in un legal thriller lo accetterebbero come prova..."

sabato 2 ottobre 2021

La mia non richiesta recensione su DUNE (contiene spoiler come se non ci fosse un domani)

 Dune è uno dei 10 libri che porterei su un'isola deserta se dovessi restarci tutta la vita, e siccome lo so che ho un brutto carattere quasi quasi neanche ci volevo andare a vederlo, temendo che poi mi venissero i travasi di bile per settimane. 

Poi mio marito mi ha intortato buttandola sul: "ma lo sai quant'è che non andiamo al cinema insieme?" e alla fine ho ceduto, però portandomi dietro il gaviscon.

Diciamo subito che ci sono dei libri che riescono a coniugare parti, diciamo così, d'azione, con parti tutte basate su un intreccio politico o delle riflessioni filosofiche. Mi vengono in mente, Moby Dick, Il signore degli anelli, Dune, appunto, ma anche roba meno impegnativa, tipo Harry Potter o Twilight. Quando si cerca di fare un film da questi libri la cosa non è affatto facile, perchè o si elimina la parte di pensiero e viene fuori una cosa tipo Signore degli anelli , che è un romanzo sul Potere e sull'Etica mentre il film in pratica è Intrigo Internazionale di Hitchcock in salsa fantasy, o si cerca di rendere la profondità del pensiero e viene fuori una roba tipo Twilight in cui ci stanno lunghi piani sequenza di Bella che pensa e guarda la telecamera con occhi vacui e sgranati tipo viaggio sotto allucinogeni. C'è anche l'opzione capra &cavoli, alla Harry Potter che però viene una roba senza nessuna personalità che potrebbe averlo girato anche mio zio di Avellino con Google director direttamente scaricata dal Play Store.

DUNE no. 

e si, in effetti la parte , chiamiamola così filosofica, non è resa al 100%, ma la sostanza c'è tutta. Il pensiero è reso attraverso le visioni (che, diciamolo, fanno gran comodo) , e le conversazioni. Si perdono alcune finezze dell'intreccio politico (il rapporto di Paul coi mentat e con Thufir Hawat in particolare,  la rivalità tra Thufir Hawat e Jessica, il ruolo del bene Gesserit nella decadenza di casa Atreides e nella sorte di Paul e Jessica) ma a grandi linee rimane una solida impalcatura. Alcuni personaggi sono stati tagliati, ma sono stati tagliati con intelligenza (confesso che rimpiango molto il conte Fenring, l'eunuco genetico, che è un personggio che mi piaceva tantissimo). 

Un po' perplessa mi lascia la mancanza finora di Feyd-Rauta (reso benissimo invece Beast Rabban, magistrale interpretazione che riesce a renderlo stupido e violento), però c'è scritto che sul secondo ci sarebbe.

Volevo piangere di gratitudine dopo la prima apparizione degli Harkonnen, che già temevo utilizzassero come pretesto per infilarci sadomaso, violenza gratuita e qualsiasi altra porcheria che piace alla gente e che invece sono Cattivi e Spaventosi senza essee splatter e disgustosi. Grazie.

Qualche marchetta al politically correct tipo fare il planetologo donna, che vabbè potevamo evitare, anche perchè è il padre di Chani, e adesso questa cosa come se la giocano? però tutto sommato è mal di poco... mi piace meno il discorso iperaggressivo di Chani quando  da il coltello a Paul, che ha un carettere spocchioso e arrogante che non appartiene ai Fremen;  molto più sensatamente nel libro lei gli dà un suggerimento tattico senza fare commenti.

Anche la figura di Jessica forse è un po' ridimensionata rispetto al libro, ma capisco pure che senza mettere le Bene Gesserit era difficile farla emergere di più.

Bellissima la fotografia, totalmente aderente alla visione del libro con alcune chicche, che sono dei veri e propri omaggi, tipo gli ornitotteri o le navi della Gilda.

Perfetti tutti i personaggi con gli attori che fanno una gara a chi è più bravo.

E sopratutto lo spirito del libro di Herbert è stato trasportato nel film, dandogli un senso e una personalità senza stravolgerlo e trasformarlo in qualcos'altro.

Cosa questa per cui sarò grata al signor Villeneuve vita natural durante

venerdì 1 ottobre 2021

Piccole luci che ti rischiarano la giornata

Capita poi che qualcuno, che ritieni più bravo di te, dica la cosa giusta al momento giusto, e ti faccia sentire che quello che hai fatto, per quanto troppo poco e troppo male, non è stato inutile. Perchè, diciamoci la verità: bella la cosa dei medici eroi alla televisione, ma quando un altro rianimatore ti dice che sei bravo, senti di essere bravo il doppio.

giovedì 16 settembre 2021

Good night and good luck

al tavolo della sala ristoro con gli infermieri, qualche minuto dopo l'una di notte. infermiere 1: "Beh, si è già fatto tardi, eh..." io: "eh si..." infermiere 2"è proprio l'ora perfetta per andare a dormire" si voltano e mi guardano fissamente io: "ehm, volete comunicarmi qualcosa?" "si, che visto che finalmente è una notte tranquilla è meglio se ti levi dalle palle"

giovedì 9 settembre 2021

I tried so hard and got so far

 Ieri ero in ortopedia a fare un turno extra, di quelli che ci tocca fare visto che  il covid è aumentato ad agosto invece che ad ottobre, e salendo a cambiarmi nello spogliatoio ho incontrato il collega che aveva appena finito in sala operatoria. è un collega anziano che sta andando in pensione ed era il suo ultimo giorno di lavoro. 

"ciao" gli ho detto "hai finito?" 

"si" ha risposto lui " finito. Ho preso tutto e stavo andando."

si guardava intorno con un'aria un po' spaesata, come di chi non sa bene cosa dovrebbe provare. Non sembrava triste, e neppure felice, solo spaesato.

"tutto bene? come ti senti?" gli ho chiesto

" bene...bene..." ha risposto "si tratta solo di abituarsi...allora ciao, tanto ci vediamo che farò una festicciola più avanti"

"certo, "ho risposto " ciao, e grazie di tutto!"

"grazie a voi!" mi ha detto andando via.

Immagino che ad un certo punto uno si senta stanco anche delle cose che ha amato di più nella vita. 

Che anche il lavoro a cui hai dedicato tutto il tuo tempo e le tue energie diventi solo una spiacevole routine. Eppure, tutta la tua vita ci si modella sopra talmente bene che ad un certo punto , se non stai attento, non sai più dove inizia lui e finisci tu. Chissà cosa resterà di me il giorno che striscerò questo cartellino l'ultima volta. Spero sempre abbastanza da sapere chi sono anche senza una divisa.

venerdì 13 agosto 2021

Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea...

Belli i nostri pazienti no-vax, che arrivano in rianimazione senza capacitarsi di come sia potuto succedere proprio a loro di ammalarsi, e prima di capire che stanno rischiando le penne, tentano di farsi mandare a quel paese da tutto il personale sanitario.

Eh si, perchè confesso che il nostro entusiasmo non è alle stelle a dovere lavorare ai ritmi di marzo  -con tutto quel comporta di straordinari, ferie saltate e impegno giornaliero - per una rianimazione piena di pazienti, nessuno dei quali vaccinato. Nessuno. Non vediamo un vaccinato da Aprile. Al massimo ci sono arrivati due o tre pazienti con una sola dose, che non hanno fatto in tempo a completare il ciclo.

Tra i non vaccinati ci sono quelli che non potevano, tipo le gravide, e ci sono i no-vax 

Immagino che loro si divertano, visto che  è quello che volevano, noi ci divertiamo parecchio meno, ma li curiamo comunque: il bello è che la maggior parte arrivano con l'aria strafottente di chi sta provando un nuovo ristorante di cui non gli hanno parlato un granchè bene.

Ieri un paziente ci ha detto:" guardate che se questo casco che mi mettete non mi piace io firmo e me ne vado a casa, eh!"

l'infermiera è uscita. Io pure. La Santa Specializzanda a cui abbonda ancora amore per l'umanità è rimasta a parlarci e lo ha convinto.

Un altro ci ha detto: "mia moglie non ha fatto il vaccino e sta peggio di me."

Ah, ho risposto. E dove sta sua moglie?

A casa. 

l'ho guardato senza commentare ma mi veniva da dire: ma sei scemo?!

Una, seccatissima all'idea di doversi pronare, ha provato ad alzarsi per andarsene. Si è tolta tutti i fili dei monitoraggi si è messa in piedi ed è ricaduta subito sul letto, perchè, ahimè, senza ossigeno i muscoli non si muovono. Mi ha guardato terrorizzata, come se le avessi fatto un qualche incantesimo. "Non ti eri resa conto di stare male?" le ho detto, "quando dico che i tuoi valori sono troppo bassi, dico davvero, non è una bugia. "  Si è messa prona e oggi va meglio.

Io il 30 agosto finisco il mio periodo covid e torno in ortopedia.

E confesso che davvero non vedo l'ora, perchè il giuramento di Ippocrate non mi èmai sembrato così difficile.

lunedì 9 agosto 2021

I piccoli sottintesi della vita coniugale

 Al contrario di voi mammiferi, e come definitiva prova del mio essere un rettile, a me il caldo non da nessun fastidio. Alle temperature a cui voi sbuffate e sudate come bestie ignobili io neanche mi metto il deodorante. Questo ha i suoi svantaggi, si intende: avendo il metabolismo di un quokka ,in sala operatoria , cioè tra 18 e 24 gradi, io utilizzo il maglione di pile da sci e lo scaldacollo in tinta. Nella letto del medico di guardia ci metto il sacco a pelo. Famosa è rimasta la frase del caciara, mentre io infilavo il maglione a Sofia duenne e recalcitante: Sofia, copriti che mamma ha freddo.

Mia figlia e suo padre infatti, fanno parte di quelli che termoregolano ed ecco perchè, avendo la camera esposta a sud, Gio dorme da due settimane in salotto.

Alla fine della seonda settimana, una mattina in cui era particolarmente stropicciato gli ho detto:" amore, facciamo un sacrificio e mettiamo il condizionatore in camera: non puoi passare l'estate sul divano..."

"ora ci penso" mi ha risposto, fedele al suo soprannome "cunctator"

il giorno dopo mi inoltra uma mail in cui l'amministratore del condominio diceva che possiamo mettere il motore sul terrazzo

due giorni dopo, mentre tornavamo da Napoli in Toscana mi fa:

"Hai chiamato Carlo?"

"Chi?"

"Carlo, l'idraulico, per chiedergli che condizionatori dobbiamo prendere..."

"Ah...no..."

"Beh, chiamalo"

"Adesso?!"

"Eh, tanto siamo in macchina..."

chiamo Carlo, gli espongo il problema e riferisco

"Dice che ci serve un motore e due split da 9000 BTU e di provare da bricoman che ci stanno gli sconti in fattura. "

"Ah, bene. ci passiamo adesso?"

"Adesso Gio? sono le sei...siamo in viaggio da due giorni, dobbiamo ancora arrivare a casa..."

"Ma dai...ci mettiamo due secondi: Cosa fatta capo ha"

In men che non si dica ci troviamo da bricoman, ancora con le ciabattine da mare e lui comincia a girare come un ape sui fiori studiando tutte le caratteristiche dei condizionatori cinesi in saldo, per poi farmi una supercazzola sullo sconto in fattura e scegliere un whirlpool.

Travolta dagli eventi , perchè mio marito quando decide che ti deve fare una supercazzola riesce a convincerti di qualunque cosa, allargo la braccia e dico: mi sembra che vada bene...

lui si volta soddisfatto verso il commesso di Bricoman e indicandomi fa: vabbè, se proprio vuoi questo condizionatore allora prendiamolo...

vedrai che mi toccherà rimettere la copertina sul letto...

venerdì 30 luglio 2021

I furbetti del Vaccino

 Io questo post non lo volevo neanche scrivere:  mio marito , la mia amica Nancy ed ultimamente anche Sofia, dicono che devo smetterla di fare le risse per strada con gli antivaccinisti. E io ci provo, giuro, ma poi alla fine mi si chiude la vena e parto lo stesso, quindi tanto vale che scriva anche.

Non starò qui a discutere sul funzionamento dei vaccini: chiunque abbia lavorato in una terapia intensiva covid ha visto con i suoi occhi l'andamento dell'età dei ricoverati seguire con imbarazzante esattezza la progressione vaccinale. Attualmente ricoverati ci sono solo under 50 che non hanno fatto in tempo a farsi la seconda dose, persone che non hanno potuto fare il vaccino tipo le donne gravide, o no-vax. Il resto sono chiacchere da bar.

Il problema per cui i no-vax ci stanno così antipatici è più di ordine etico.

Noi abbiamo un Servizio Sanitario nazionale, il che vuol dire che abbiamo deciso che la salute di un individuo è un suo diritto fondamentale e non può essere subordinata al suo reddito, quindi se ne deve occupare lo Stato. Per mantenere questo servizio, questa convinzione morale, direi, facciamo tutti dei sacrifici: come pazienti: perché accettiamo liste di attesa più lunghe , infrastrutture pubbliche più scadenti di quelle della Sanità privata, perché paghiamo un cospicuo ammontare di tasse che servono a curare anche le malattie che non abbiamo noi, ma hanno altri sconosciuti. Come medici: perché abbiamo stipendi più bassi di quelli dei nostri colleghi della sanità privata, perchè lavoriamo di più e in condizioni spesso non ottimali, per usare un eufemismo. Ciascun cittadino fa dei sacrifici per mantenere questo diritto. E ne fa ancora di più da quando c'è il covid. Perché è una patologia che costa tanto:  ha tempi di guarigione lunghi e impiega farmaci costosi con un alto utilizzo delle terapie intensive ; ma non solo in termini di soldi: per curare i malati di covid molti medici sono stati distolti dai loro compiti e molti malati con patologie meno gravi hanno dovuto aspettare. E siamo d'accordo che alcune cose non sono urgenti: stare un anno  senza dormire la notte per i dolori del tunnel carpale non ti uccide, ma rompe parecchio i coglioni.

Tra i prezzi che abbiamo pagato c'è stato quello di vaccinarci. Di sbattersi per prenotare, di andare a farsi due buchi, di stare col male al braccio o con la febbre per due giorni. Perché siamo parte di uno stato, di un servizio sanitario nazionale e farlo era utile alla comunità.

Invece i  no-vax no. Loro non fanno parte dello Stato con noi, loro vogliono fare quelli contro, quelli che sono fuori dal sistema.

E fin qui i andrebbe bene; il problema è che poi, quando si ammalano - e si ammalano, garantito al limone, come tutti gli altri - allora li deve curare il sistema.

Ecco, il fatto è questo: che non puoi fare l'alternativo fuori dal sistema quando ti fa comodo e dentro al sistema quando non ti fa comodo ; non puoi invocare contemporaneamente la libertà individuale e la responsabilità collettiva. O meglio, puoi , ma non aspettarti di stare molto simpatico agli altri che invece i sacrifici li hanno fatti personalmente. Ai loro occhi, ai nostri occhi, sarai un altro dei tanti furbetti all'italiana che non fa il suo dovere, certo che tanto il conto lo pagheranno sempre gli altri.

sabato 24 luglio 2021

Estate covid

 L'estate sgocciola lentamente , un paziente dopo l'altro. Ogni volta che proviamo a chiudere la terapia intensiva covid ne arriva uno nuovo e si resta aperti. 

Sembra un po'di lavorare in  un albergo in bassa stagione: siamo rimasti in pochi, ridotti all'osso. Intanto negli altri reparti i chirurghi, appena sono scesi i casi, sono partiti all'attacco al grido di: ALE', OPERIAMO! e mentre noi anestesisti vorremmo andare in ferie loro vorrebbero operare anche il 15 agosto a pranzo tra il primo e secondo. 

Essendoci così pochi pazienti possiamo fare tante cose che non si potevano fare con i numeri più alti, e devo dire che loro si danno da fare per non farci annoiare: la scorsa settimana abbiamo avuto una donna incinta col covid che ad un certo punto ci ha detto:" posso ordinare qualcosa da fuori? il vitto dell'ospedale proprio non riesco a mangiarlo!"

"Ma certo!" abbiamo risposto noi, ingenui, pensando alla sua emoglobina bassa

Ha ordinato a pranzo mcdonald, a cena kebab e poi di nuovo mcdonald.

Al terzo giorno abbiamo dovuto sospendere le ordinazioni prima che le venisse un epatite tossica. Siamo andati a comprarle il muller e i budini di riso iperproteici , e lei ha storto un po' la bocca ma li ha mangiati...

Ormai praticamente ai pazienti portiamo di tutto: i cornetti la mattina, la pizza la sera, il giornale, il caricabatterie... Una donna ha avuto una candida e abbiamo dolorosamente scoperto che in ospedale non esiste il gynocanesten perché non è un farmaco di urgenza. Abbiamo valutato l'idea di chiamare il marito e chiedergli di comprarlo e portarcelo, ma nessuno di noi aveva abbastanza faccia da culo, perciò abbiamo preferito andare in farmacia alla chetichella e comprarglielo noi. Fortuna che il giorno dopo la ginecologa in consulenza si è presentata con le braccia piene di campioni che gli avevano dato gli informatori farmaceutici...

Il più mitico è stato Mario, di professione buttafuori, che in convalescenza ha insistito per andare in bagno da solo, perché con la padella non gli rusciva. Barbara, che era di guardia ed  è un animo gentile, ha acconsentito ma non proprio convinta. Questo cristiano, grosso come un armadio a 4 ante e nudo come mamma l'ha fatto, si avvia per il corridoio con le cannule dell'ossigeno al naso e lei dietro che porta la bombola.

Lui si gira e da vero gentlemen le fa:" dottoressa, lasci che pesa! la bombola la porto io!" e Lei, dal basso del suo metro e sessantaqualcosa e del suo fisico da silfide:" ma anche no! facciamo che la porti a casa tua, qui magari la porto io!!!!"

e siamo solo a luglio, eh....


giovedì 3 giugno 2021

Quando uno è imbecille

 Io normalmente sono abbastanza amata dai pazienti. 

Non sono proprio la madrina di cenerentola, ma cerco di essere empatica e trattarli con dolcezza, perchè comunque loro stanno male ed io sono la sconosciuta a cui si affidano. 

Non ho mai capito cosa li spinge ad avere atteggiamenti cosi totalmente diversi: alcuni arrivano spaventati, altri calmi e collaborativi, alcuni sospettosi ed altri francamente oppositivi. Questi ultimi sono quelli di fronte a cui è più difficile restare calmi, sopratutto perchè devi passare metà del tempo a cercare di convincerli a curarsi. E siccome di tempo già ce ne sta poco, sprecarne metà con un adulto che si comporta come un bambino di 6 anni è abbasanza frustrante. Questo è il caso di Maria, proveniente da un altro paese e ricoverata in terapia intensiva covid. Da quando ha messo piede in reparto Maria si è opposta con tutte le sue forze a qualunque tipo di trattamento proposto; e non dico cose invasive come il casco a pressione, ma anche la semplice mascherina dell'ossigeno che lei "non la può tollerare ,le dà fastidio questa cosa sulla faccia" come spiega stizzita mentre se la strappa dal viso per l'ennesima volta. Peccato che in aria ambiente la sua saturazione di ossigeno sia 78% a fronte di un valore minimo di 90. Invano abbiamo provato a spiegarle che non sta bene e deve curarsi, ha risposto dicendo che al suo paese la bronchite si cura a casa con gli antibiotici (fcendosi così mandare a quel paese anche dal collega più paziente del reparto)

Quando sono arrivata quindi, già sapevo che le cose non sarebbero state facili.

Mi sono avvicinata al suo letto, l'ho salutata e lei ha cominciato una serie di rimostranze su tutto quello che era possibile elencare, dalla temperatura della stanza alle cannule per l'ossigeno. Ho provato ad assecondarla, a darle ragione, a modificare alcune delle cose di cui si lamentava, ma sapevo che saremmo andati a parare su un punto dolente: il suo ossigeno era troppo basso, doveva fare qualcosa. Ho provato a proporle il casco e ha rifiutato seccamente e senza appello, ho illustrato le cannule ad alto flusso e le ha bocciate perchè le seccano il naso, la mascherina con l'ossigeno, no , perchè le dà fastidio. Allora le ho chiesto semplicemente di mettersi a pancia in sotto e mi ha risposto seccata e maleducata che lei così non ci voleva stare.


Confesso che a quel punto ero un bel pezzo avanti ai miei limiti di sopportazione. 

Avevo altri pazienti gravi da guardare  e nessuna altra idea di come fare a convincerla, e, come direbbero qui in Toscana, mi si è chiusa la vena.

L'ho guardata e ho detto: vabbè, fai come ti pare. Quando non respiri chiama.

Ho girato le spalle e me ne sono andata. 

Ha cominciato ad urlare come un aquila (Dio solo sa come, visto che aria nei polmoni ne aveva ben poca), e l'ho ignorata, poi ha iniziato a chiamare i parenti al telefonino raccontando a tutti della dottoressa cattiva che le aveva detto di chiamare quando non respirava. Dopo questa scena madre durata una decina di minuti mi sono riavvicinata.

Mi ha coperto di insulti, urlando che non potevo dirle questo e che dovevo curarla e che ero cattiva, insulti ai quali non ho risposto. Dopo altri 10 minuti di urla si è calmata. A quel punto le ho detto: va bene, Maria, ti curo, però tu ti devi mettere il casco. 

e lei ,finalmente, ha acconsentito.

Io ho la gastrite

Non mi pagano abbastanza per fare anche l'assistente sociale....

giovedì 27 maggio 2021

Addio ad un amico

 Voglio ricordarti con la frase che urlavi sempre a noi specializzandi del primo anno la mattina in sala operatoria, e tutto il corridoio rimbombava della tua voce tonante: 

DAJE PUPAZZI CHE LA GIORNATA È UN MOZZICO!


Buon viaggio, Tigre 

sabato 1 maggio 2021

primo maggio

Buon primo maggio a chi vorrebbe lamentarsi di come vanno le cose, ma poi lascia perdere e continua a lavorare.
A chi entra in reparto con una battuta per far ridere i colleghi. 
A chi potrebbe usufruire di un privilegio, ma non lo fa, perché non sarebbe giusto nei confronti degli altri
A chi all'idea di alzarsi stamattina si sente morire, ma alla fine tira giù i piedi dal letto 
A chi vorrebbe andare a casa, ma c'è la cartella da finire e allora fa finta di non vedere l'orologio sulla parete
A chi trova l'errore fatto da un collega e gli dice:dai, può capitare a tutti, non te la prendere! E se lo dimentica un minuto dopo
A chi riesce a non rispondere per l'ennesima volta al paziente maleducato
A chi ha la perversione irredimibile di cercare di fare bene il lavoro, in qualsiasi circostanza, solo per il gusto di farlo bene. 

martedì 27 aprile 2021

Questione di incomuncabilità

 Ho avuto un educazione fortemente antropocentrica: ho fatto il liceo classico, un posto in cui scienze è la materia che si studia sull'autobus, però solo alle ultime 3 fermate che quelle prima devi ripassare greco.

Poi sono entrata a medicina, in cui in 6 anni riesci a malapena a scalfire la superficie di quel complesso universo che è il corpo umano.

Per me, fino ai venti anni, il fatto che in questo pianeta ci fosse della roba verde era una di quelle cose che sai , ma non ti sembrano davvero importanti.

Non me ne sto vantando, intendiamoci; un giorno farò un lungo post spiegando perchè ,secondo me , uno dei problemi più gravi di questo paese è l'assenza di una cultura scientifica di base nella scuola dell'obbligo. Io non ho fatto eccezione, e per recuperare ho faticato parecchio.

Intorno ai vent'anni ho incontrato Daniele. Si può dire di lui che ha avuto un'educazione esattamente speculare alla mia: in pratica per Daniele il mondo è fatto di piante, e poi ci sono degli esseri umani che ci camminano sopra, ma non sono davvero importanti.

Ricordo una nostra conversazione mentre passeggiavamo: io gli chiesi il nome di un albero e lui mi rispose snocciolando nome, famiglia, provenienza e anche i suoi gusti musicali. 

"Come fai a saperlo?" chiesi stupita come sempre

"è il mio lavoro " mi rispose

poi continuammo a parlare e lui mi disse che aveva fatto un ecocardio e che era normale, ma avevano trovato un piccolo difetto che lui non si ricordava quale fosse

"vedrai che hai una lieve insufficienza mitralica" dissi

"esatto! proprio quella! come fai a saperlo? " mi chiese stupitissimo

"è il mio lavoro" risposi, e scoppiammo a ridere.

Attualmente Daniele lavora in un paese tropicale , e tra una gita nella giungla e l'altra trova il modo di farmi da consulente , perchè io, nel frattempo, avendo io scoperto il mondo delle piante ho cominciato a provare a farne sopravvivere qualcuna. Ho una pecentuale di successo inferiore a quella che ho con gli esseri umani, il che mi conforta sul fatto che la mia scelta iniziale fosse quella giusta.

Ovviamente, non capendoci un cazzo di niente di piante faccio delle cose totalmente scombinate, ma lui risponde sempre con la granitica pazienza di una quercia:

09.57

"Secondo te perchè questa stronza di pianta cresce in larghezza invece di venirmi su in altezza, accidenti a lei!" 09.58

Tesoro 10.01

Quella che hai è una rampicante, quindi non si sostiene da sola. Necessita di un sostegno. In natura un albero. 10.02

"Ah. ecchecazzo. Perchè nessuno me le dice le cose?"10.03

"Ma scusa, si vede che è una rampicante. Non ha un pezzetto di fusto che sia dritto" 10.04

"Ma che ne so io come dovrebbe essere il fusto di una rampicante., me lo poteva dire" 10.05

" E' che non parlate la stessa lingua" 10.05

sabato 17 aprile 2021

Come sentirsi stupidamente orgogliosi di cose irrilevanti

 Un ricordo di un anno fa.

Ci scrivevamo i nomi dietro le tute per riconoscerci perchè con tutto l'armamentario covid addosso si e no che ti si vedono gli occhi.

Entro e vado dall'infermiere: "Simo, scrivimi il nome."

 lui prende il pennarello fa due segni e me lo ridà. 

"Fatto. Vai che sei a posto. Sei la nostra straniera"

Entro e mi guardo sul vetro della stanza medici.

Dietro la tuta mi ha scritto: SR7

martedì 13 aprile 2021

Baden Baden

 La cosa che mi stanca di più non sono la zona rossa o la zona arancione, e neanche i turni covid, le mascherine, o le chiusure alternate dei negozi, la cosa che mi stanca di più, che mi fa passare la voglia di scrivere  e di impegnarmi, è l'atteggiamento delle persone. E non parlo dei negazionisti o degli antivaccinisti, gli idioti  medi che tanto sai di trovarti davanti, parlo di tutti gli altri la gente comune, il cui motto si potrebere riassumere in: fa tutto schifo.

In ogni posto, al lavoro, su facebook, dal salumiere, sono circondata continuamente da gente il cui unico scopo e soddisfazione è lamentarsi continuamente di qualunque cosa venga fatta.

"Eh, hanno chiuso le scuole! poi ci credo che il paese va a rotoli! di nuovo in DAD poveri bambini!"

"eh, riaprono le scuole! dimmi tu se era la cosa da fare, se ne fregano dei contagi!"

Ieri ho sentito uno che diceva: noi siamo il paese peggiore al mondo per mortalità da Covid.

gli ho detto: scusa, e questo dove lo hai letto?

eh, lo sanno tutti.


Lo sanno tutti. E tutti a dire: certo, come no!

A cazzo. Senza dati, senza un idea, nel mezzo della pandemia, nessuna certezza tranne una: noi facciamo schifo.

Gli ho trovato un articolo qualsiasi che dava le attuali statistiche di mortalità e mi ha risposto: eh, ma ti credo, il Brasile ha una popolazione molto più vasta della nostra!

della serie: l'importante non è leggere i dati, l'importante è stabilire che noi facciamo schifo.

Turbocapitalisti che diventano fan dei regimi comunisti: In Russia hanno vaccinato molto più di noi! La Cina è uscita dalla pandemia.

La Cina.

Regime militare con trasparenza dell'informazione vicina allo zero, lockdown totale e i carrarmati che sparavano alla gente per strada. Qua i ristoratori fanno le manifestazioni perchè non li fanno aprire il sabato sera. Ma sicuramente là è meglio.

Riapriamo i teatri ! perchè la gente può andare in chiesa e non a teatro!?

urlano indignate persone a cui quando propongo di andare ad un museo, mi rispondono: no, che palle.

l'ultima volta che hanno un frequentato un teatro è stata la recita della parrocchia per la comunione, e il concerto più intellettuale che hanno visto è quello di Cristina D'avena.

Intanto su rai5 danno le prove di Orchestra di Riccardo Muti, e l'intera stagione operistica,  ma la vogliono chiudere perchè non fa abbastanza audience.


Gente che non è mai uscita dal GRA che magnifica la vita in Scandinavia

Famiglie la cui vacanza più esotica è stata Sperlonga , ma come si vive bene a Baden Baden.

Persone a cui fa schifo il cibo etnico perchè come si mangia in Italia, non si mangia da nessuna parte, ma in Giappone sì che si sta bene, mica come qua da noi

Io non so che gusto ci provano , per me è alieno.

so che però riescono spesso a rovinarmi la giornata e quasi sempre finisco col pensare: ma se qua ti fa tanto schifo, perchè non ti levi dal cazzo e vai a Baden Baden?

Ma poi non lo dico quasi mai.

venerdì 26 marzo 2021

Meta obbligata nel viaggio della Vita

 Ore 19.00: fine dell'ultimo intervento. Il professore è uscito dalla sala e gli specializzandi chiudono la ferita. Il clima è rilassato da fine giornata, io traccheggio facendoli lavorare con calma.

"eh, guarda Mario:" dice il ferrista allo specializzando giovane, indicando lo specializzando anziano, "quando è entrato  aveva il fisico tutto scolpito, adesso non ce la fa neanche a tirare via un chiodo"

"lo dici tu," risponde Mario piccato "che ora è perchè ti sei messo a dieta... che poi ,guarda ,ne ho visti tanti che hanno il fisico scolpito e poi quando sono là..."

è a questo punto che l'infermiera di sala, probabilmente provata dalla stanchezza della giornata, fa quell'errore che non avrebbe dovuto fare e chiede: "là dove?"

provo a evitare il disastro con un : "Ragazzi, forza a chiudere che è tardi , dai !" ma mi sovrasta la voce del gessista:

"Deh! sulla topa, no! dove vuoi arrivare?! " 

Se rinasco mi occupo di linguistica. Giuro.


venerdì 19 marzo 2021

Sono pure sempre ortopediche

 Le ortopediche sono ortopedici in un guscio carino.

Di solito sono anche belle ed eleganti, ma non fatevi trarre in inganno: nel loro cuore ci sono  sega e martello, e sono particolarmente simpatiche

Ieri, per esempio, stavo guardando un grosso intervento con accanto Maria, una specializzanda di ortopedia con grandi occhi blu.

"Accidenti! guarda come hanno ripulito quell'osso per fare il lembo!" ho commentato vedendo una tibia perfettamente esposta "sembra mia figlia con la coscia di pollo!"

"ah, " ha interloquito lei, salottiera, "anche tua figlia fa le dissezioni sui polli? per hobby o è un lavoro scolastico?"

Io l'ho guardata  cercando di capire se stesse scherzando, ma era serissima

"Mia figlia mangia la coscia di pollo arrosto. Come tutti i bambini che rosicchiano le ossette..." le ho spiegato

mi ha guardato perplessa "ah, ecco. Pensavo..." Ho cominciato a ridere e non riuscivo a smettere " ma dai! poteva essere una cosa interessante no?!" ha concluso

E niente sono dovuta uscire dalla sala sennò mi sentivano....


giovedì 11 marzo 2021

la coop sei tu

Il gessista non è un semplice lavoro. È una filosofia di vita.
Chi non ha mai avuto la fortuna di lavorare con un buon gessista non può capire quel mix di sublime senso del pondus e gretta  beceraggine da palestra che li caratterizza. 
Il punto di mezzo tra agostiniani e benedettini, tra Michelangelo e Caravaggio, tra Alain Delon e il Monnezza.
"Ma senti, non ti sembra che quel braccio sia un po' troppo esteso? Forse se lo mettiamo su un reggibraccio?" ho azzardato l'altro giorno ad Andrea, uno dei gessisti anziani che si occupano del posizionamento del paziente sul tavolo operatorio nelle complicatissime posizioni ortopediche.
Lui si è indicato la divisa e mi ha guardato altezzoso: 
" Bimba, (se un gessista ti chiama bimba, tu ti tieni bimba anche se hai 50 anni) " scortamimè: "(presta attenzione alle mie parole di saggezza) "qui sopra c'è scritto cooppe?" ( nome di noto supermercato nazionale ) 
" no" ho risposto timidamente 
"Ecco, allora te un ti preoccupare. Te se un giorno ci vedi scritto coooppe ti preoccupi. Prima no." 

venerdì 5 marzo 2021

Dickens in sala operatoria

 Ci sono giornate storte, momenti in cui le mani ed il cervello non sembrano connessi  e qualunque cosa tu faccia non riesce, punto.

Siccome capitano a tutti, capitano anche allo specializzando che normalmente è abile ed efficiente, ed ovviamente capitano quando c'è un grosso intervento da mettere su e Barbablù si aggira per la sala come uno squalo in cerca di preda.

"Va bene, Mario, " gli dico " Sbrighiamoci. Intuba il paziente mentre io gli incannulo un arteria"

dopo 30 secondi arriva la sua voce: "Propofol, non riesco a intubare"

interdetta, poso la cannula arteriosa e vado alla testa del paziente "Va bene, dai, metti tu la cannula, qua ci penso io" 

ho appena finito di intubare quando sento lo stesso tono mortificato: "Propofol, non riesco a incannulare l'arteria" 

"Va bene, Mario, mettigli una grossa vena sull'altro braccio, ci penso io..." Incannulare un arteria che è stata già punta è difficile il doppio, Barbablù mi guarda con aria gentile e distaccata mentre ci provo, aumentando il mio livello di ansia con cortesi domande, tipo: "ti serve una mano? ti tengo il braccio in posizione?" al terzo minuto mi giro "Barbablù, l'hai preso il caffè? ecco, vai a prendere il caffè..."

nel frattempo sento la voce di Mario" Propofol, scusa....non riesco a prendere la vena...." 

A quel punto sto per sbranarlo, quando compare davanti ai miei occhi, come inviato dallo spirito dei natali passati di Dickens, un ricordi di 20 anni fa.

Io non ero neanche specializzanda, ero "interna", cioè un medico laureato che lavora gratuitamente in un reparto in attesa di entrare in specializzazione, ed era mattina...una mattina al termine di una lunghissima notte passata in sala operatoria. Debora, che era allora appena strutturata del reparto mi manda in magazzino a prendere una cosa per il paziente, ma io non la trovo.

"Si che c'è, " mi fa lei " sono gli scatoloni a fianco delle mensole gialle, guarda bene" 

io torno in magazzino, ma anche guardando bene non vedo niente: "non ci sono," le dico, "saranno finite".

Debora esce con me dalla sala ed entra in magazzino, va accanto alle mensole gialle e prende quello che ci serviva esattamente là dove aveva detto che l'avrei trovato.

Mi guarda con l'aria di chi ti sta mandando a fare in culo ed io, davvero mortificata mi scuso: "Perdonami...sono proprio scema" e aspetto il cazziatone. Lei sospira, mi dà una pacca sulla spalla e rimangiandosi la predica concude: "non sei scema, sei stanca. Andiamo và."

Guardo Mario che ha l'aria di un cocker con le orecchie particolarmente basse, e ripenso a quegli scatoloni: "Va bene Mario, capita a tutti una giornata no. Vatti a fumare una sigaretta. "

Chissà se Debora sa che oggi ha salvato una vita....


mercoledì 3 marzo 2021

Quelle sulle materie che studia suo padre non le sbaglia mai, però...

Mattina. Colazione

 -: Mamma, il fegato è un muscolo involontario?

-: No, amore , è una ghiandola

-: Ah. 

...

...

-:Ho sbagliato una domanda alla verifica di scienze.

venerdì 12 febbraio 2021

Barbablù

 Sala operatoria, fine seduta.

Io: ci servirebbe un ecografo nuovo

Ortopedico: eh, fatevelo comprare dall'azienda

Io: si, beh...pare che non ci siano soldi

O: questo è vecchio, è di quando qua c'era pure l'ostetricia...

Io: l'ostetricia?!

O: si, qua ci venivano gli anestesisti che facevano l'ostetricia. E infatti ogni volta che dovevi operare c'era sempre questa cosa che queste dovevano partorire e te dovevi aspettare e gli serviva la peridurale , e il cesareo e questi ragazzini che ne avevano sempre una e....(si accorge che lo sto guardando perplessa) si, insomma, era una palla.

Io: certo che te sei proprio Barbablù, eh....

ha sorriso.

mi sto facendo un nemico

sabato 6 febbraio 2021

Non stiamo migliorando con l'età

 Io: con chi sto stanotte di guardia?

L : stai con Francesca e Mario

Io: Mario chi?

L: è lo specializzando

Io: Ah, vedi...e com'è?

L: bravo!....cioè, in realtà i nostri sono tutti bravi, però lui è bravo e sta anche zitto, perciò proprio: top!

martedì 26 gennaio 2021

Cuore di panna

 Con gli anni si impara a non farsi coinvolgere dalle disgrazie dei pazienti. 

Spesso i medici sono accusati di cinismo, ma  noi viviamo in un mondo in cui TUTTI hano il cancro, l'infarto, l'ictus. La stragrande maggioranza muore. Se dovessimo vivere ogni paziente come se fosse un nostro parente vivremmo in un continuo incubo di disgrazie e morte.

è evidente però che nessuno è perfetto e ci sono casi che finisci sempre per portarti un po' a casa, perchè risuonano in qualche modo con la tua vita. Ieri per esempio, abbiamo operato una ragazzina di 18 anni con una cancro alle ossa già in metastasi.

Per me, che ho una figlia di 10 , la sola idea che una cosa del genere possa esistere al mondo basta a scatenare un vortice di terrore, e siccome in sala siamo tutti più o meno padri e madri tutti quanti l'abbiamo trattata un po' come se fosse figlia nostra, coccolandola in ogni modo possibile.

Quando la stavamo portando in sala mi ha chiesto: "chi mi opera? "

"ti opera Mario, tranquilla tesoro, si lava lui personalmente" ho risposto

"ah, va bene...mi dici che intervento mi fa?"

"tesoro, aspetta che te lo chiamo così lo vedi e sei più tranquilla" 

Esco dalla sala e vado a cercare Mario, che è l'unico ortopedico al mondo che mi mette in soggezione. Al contrario dei suoi colleghi caciaroni è gelido, perfettamente preparato nel suo campo e su tutto il resto dello scibile medico, e di un ineccepibile cortesia formale.

Mi sono avvicinata e ho sussurrato: "Scusa, Mario, potresti venire a parlare un secondo con la bimba prima che la addormento?"

ha alzato il sopracciglio di 2 millimetri: "Dottoressa: da quando ti fai intenerire dai pazienti?"

l'ho fuardato sgomenta "Mario, io ho una figlia di 10 anni....tu hai figli?"

"si, uno di 4 anni ed uno di 1 e mezzo" ha risposto sorprendentemente

"ecco: grazie di avermi aperto nuove frontiere dell'angoscia genitoriale..."

Ha sorriso.


p.s. In realtà Mario fa il Barbablu, ma quando ha visto la bimba, con i capelli tutti bianchi per un effetto collaterale della chemioterapia, la prima cosa che gli ha detto è stata: "sei bellissima, così bionda! sei ancora più bella!" e , caso strano è rimasto lui fino alle 19.10 a chiudere personalmente fino all'ultimo punto di cute, mandando via lo specializzando...

venerdì 15 gennaio 2021

Scuola di improvvisazione

è difficile essere appena arrivata in un ospedale nuovo, 

è difficile essere appena arrivata, nel bel mezzo di una pandemia, in un ospedale nuovo

è difficile essere appena arrivata, nel bel mezzo di una pandemia e dover cambiare tre reparti diversi di cui uno covid, in un ospedale nuovo.

Ieri, per esempio, sono stata convocata per il tampone di controllo in uno sconosciuto " parcheggio delle bocchette."

Con il mio foglietto in mano vado dal collega e gli faccio: "esiste un parcheggio delle bocchette? e se sì, dove lo trovo?"

Mentre lui cercava di spiegarmi,  l'infermiere guardandomi  con infinita tenerezza mi fa:" bella sei...te sei piombata qua e ti buttato nel mezzo senza dirti niente...sai che sembri? un attore che l'hanno messo sul palcoscenico e gli hanno detto: vai! recita a soggetto!


ed eccomi qua. I nani e le Ballerine.

venerdì 8 gennaio 2021

Effetti collaterali dell mRna

 Mi chiedono tutti come mi sento dopo il vaccino. 

Non so bene dire.

Direi che questo vaccino ha il sapore della pizza fredda di notte.

l'odore del cartone della mascherina nuova

la sensazione stretta e morbida di due paia di guanti indossati uno sopra l'altro.

Ha il suono del telefono che suona libero, e tu speri che non rispondano

Ha la visuale imperfetta della condensa sugli occhiali con la mascherina.

E lascia nel petto e in gola, un senso come di oppressione, di malinconia, di gioia.

Di un sollievo lungamente atteso.

Apoteosi dell'ortopedico

Nelle sale operatorie del pronto soccorso, parlando coll' urologo
- "Ma fammi vedere che bella questa felpa di reparto che vi siete fatti...e che cos'è il disegno?..."
- "L'apparato escretore, vedi? il rene, la vescica le vie urinarie..."
- "ah, ecco...l'apparato escretore....e così però non si capisce...vi confondete con i nefrologi. Collega: ci dovevate disegnare un cazzo..."